L'alluce valgo rappresenta senza ombra di dubbio uno dei problemi di più frequente riscontro nell'attività di un podologo.
Volgarmente conosciuto come “cipolla,” consiste in una deviazione di un osso lungo del piede, il primo metatarsale, la cui testa,ovvero la sua parte più vicina alle dita, viene a sporgere sulla parte interna del piede, ed a cui si associa una deviazione opposta dell'alluce, la cui punta va ad orientarsi verso l'esterno del piede.
L'alluce valgo può essere congenito, e quindi presente alla nascita (molto raro) o acquisito,che cioè si sviluppa con l'età e che rappresenta il caso di più frequente riscontro.
Le cause della deformità, che ha comunque una base familiare, sono moltepilci, tra queste la più frequente è una lassità legamentosa associata ad anomalie della meccanica del passo. Al contrario di quella che è la credenza comune, sembra che l'utilizzo di calzature con tacco o a punta stretta, non incida sulla genesi del problema,esistono infatti studi, che rilevano tra le popolazioni aborigene australiane che non usano calzature, un incidenza della deformità addirittura più alta rispetto a quella delle popolazioni occidentali. L'alluce valgo colpisce più frequentemente, in circa il 70% dei casi, il sesso femminile, con incidenza maggiore sopra i 45 anni.
La diagnosi è semplicemente clinica, ovvero basata sull'osservazione, anche se una valutazione rx in carico può risultare più precisa nel determinare l'entità della deviazione.
Alla deviazione dell'alluce si associano spesso anche deformità delle dita minori, che in alcuni casi possono addirittura arrivare a sovrapporsi all'alluce.
I sintomi legati a questa diffusa problematica possono suddividersi in locali, cioè relativi al solo distretto piede, o sovrasegmentari, che riguardano quindi anche le strutture al di sopra del piede. I più comuni sintomi sovrasegmentari sono:
1. Dolore sulla parte interna del ginocchio
2. Rigidità delle anche
3. Lombalgia
Per quanto riguarda invece i sintomi locali ricordiamo:
1. Dolore sull'esostosi ovvero sulla “cipolla”, a cui può associarsi anche una borsite reattiva, che rende la parte rossa gonfia e calda.
2. Dolore sopra le dita minori che, deformate,entrano con più forza in conflitto con la tomaia delle calzature
3. Dolore plantare a livello dell' avampiede, dal momento che l'alluce perde in parte la sua capacità di acquisire carico,che va quindi a concentrarsi alla base delle dita centrali, determinando sintomatologia dolorosa.
Per quanto riguarda il trattamento può essere sia chirurgico che conservativo, ciò va valutato di caso in caso anche in base alle specifiche esigenze del singolo paziente ed agli obiettivi che si intende perseguire. Il trattamento chirurgico ha lo scopo di eliminare la deformità,anche se purtroppo il rischio di recidiva non è escludibile.
Il trattamento conservativo, di cui si occupa il podologo, ha come obiettivo quello dell'eliminazione dei sintomi correlati, e quando possibile quello dell'arresto dell'evoluzione,ma non può in alcun modo portare ad una regressione della deformità.
Il podologo dovrà quindi valutare caso per caso le modalità di intervento,alternando semplici consigli di educazione alla scelta delle calzature, a veri e propri piani terapeutici più complessi e articolati. Le terapie senza dubbio più utili di cui un podologo dispone per fronteggiare il problema, sono le terapie ortesiche, tra le quali spiccano per efficacia le protezioni in silicone,modellate su misura per la protezione e riallineamento delle dita: